Un Paese che invecchia rapidamente e un sistema chiamato a ripensare modelli, processi e responsabilità. È questo il quadro tracciato dal webinar “Costruire ora la nuova società della longevità”, organizzato dal Gruppo De Pasquale e moderato da Debora Rosciani de Il Sole 24 Ore. Al confronto hanno preso parte figure di primo piano del mondo sanitario, assicurativo e dei servizi di outsourcing specialistici a supporto, per analizzare come la longevità stia trasformando bisogni, servizi e modelli di cura.
Un’Italia che vive più a lungo, ma con sfide crescenti
I dati ISTAT confermano una tendenza già nota: al 1° gennaio 2025 i centenari italiani erano 23.548, oltre 2.000 in più rispetto allo scorso anno. Un numero più che raddoppiato in 15 anni. L’83% è composto da donne, un dato che apre riflessioni anche socio-economiche.
Il Paese, è stato sottolineato, non può limitarsi a registrare il fenomeno: deve attrezzarsi. La longevità richiede una revisione profonda dell’approccio alla salute, alla protezione assicurativa e alla prevenzione.
Prevenzione: l’anello debole del sistema italiano
Se il livello delle cure italiane è riconosciuto a livello internazionale, la prevenzione resta il vero tallone d’Achille. Le iniziative pubbliche sono molte, ma spesso frammentate. Manca un coordinamento centrale e una cultura diffusa del check-up preventivo, ambito in cui Paesi come Germania e Svizzera risultano più avanti.
Un problema che si riflette anche nell’ambito assicurativo: l’Italia resta un Paese sottossicurato. Secondo gli esperti, una maggiore cultura della prevenzione aumenterebbe automaticamente anche la domanda di protezione.
Chi deve occuparsene? La risposta: tutti
Dalla sanità alle istituzioni, dal mondo assicurativo, ai servizi di supporto sino alla scuola: la prevenzione deve diventare un obiettivo condiviso. Gli speaker hanno richiamato alcuni modelli virtuosi internazionali, tra cui Singapore, dove screening obbligatori e responsabilizzazione dei medici hanno prodotto risultati significativi.
Serve, secondo tutti, una maggiore convergenza tra pubblico, privato e terzo settore: “La prevenzione è un tema di sistema, non una somma di iniziative isolate”.
Il ruolo dell’outsourcer: semplificare, integrare e favorire le relazioni tra gli attori
Nel settore salute, la complessità dei processi è spesso un ostacolo all’accesso. Il Gruppo De Pasquale, grazie ai servizi di Advanced Outsourcing di Sint, società partner del Gruppo specializzata nel settore assicurativo, oltre a gestire attività di Back Office e Customer Service per conto di primarie compagnie assicurative e strutture sanitarie, svolge un ruolo di facilitatore: accompagna assicurati e pazienti nell’interpretazione delle polizze, nella prenotazione delle visite e nella gestione dei percorsi sanitari.
Operatori formati, competenze specialistiche e capacità relazionali costituiscono un presidio irrinunciabile, soprattutto nei momenti delicati del percorso di cura. Elementi centrali della value proposition di Sint e del Gruppo De Pasquale.
AI e digital health: la nuova infrastruttura della longevità
L’intelligenza artificiale si conferma uno dei fattori abilitanti più rilevanti. Non solo per automatizzare processi e snellire iter autorizzazioni, ma anche per:
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personalizzare percorsi di prevenzione e cura,
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migliorare la conoscenza dei bisogni sanitari reali,
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facilitare la collaborazione tra assicurazioni e strutture sanitarie, fornitori di servizi specialistici e altri attori coinvolti nella filiera della salute.
L’Ospedale San Raffaele, impegnato nella digitalizzazione già dal 2019, ha mostrato come la telemedicina integrata con l’AI possa migliorare la presa in carico del paziente e superare l’organizzazione tradizionale “a silos”. Anche le compagnie assicurative hanno avviato processi di digitalizzazione, investendo molto sulle personalizzazione di prodotti e servizi di protezione ed in particolare sulla Long-Term Care.
Utilizzo dell’AI anche nel Business Process Outsourcing (BPO)
La combinazione di competenze specialistiche, continuamente formate, e l’utilizzo di tecnologie avanzate è un punto di forza anche nell’approccio adottato da Sint, specializzato in BPO per il settore assicurativo e sanitario.
In particolare:
- l’AI gestisce interazioni semplici, sempre sotto il governo dell’operatore;
- gli operatori esperti intervengono sulle casistiche complesse;
- l’AI estrae dati, accelera processi, genera insight utili anche alle compagnie e alle strutture sanitarie;
- con l’aumento dell’utilizzo dell’AI cresce il livello di specializzazione degli operatori e la personalizzazione del supporto erogato in relazione alle specifiche esigenze dell’assicurato/ assistito/cliente.
Verso un nuovo modello di collaborazione
Nel corso del webinar è stata più volte richiamata l’urgenza di un cambio di paradigma: non basta più la relazione cliente-fornitore tra ospedali, assicurazioni e servizi di supporto. Serve una progettazione condivisa di nuovi servizi, anche attraverso strumenti digitali che permettano scambio di informazioni, formazione e un linguaggio comune tra gli attori della filiera.
Una conclusione condivisa: la longevità è un’opportunità
Il messaggio finale del webinar è chiaro: la longevità non deve essere letta come una minaccia, ma come una grande occasione per innovare il sistema salute. A condizione che si lavori insieme.
Solo così sarà possibile garantire non solo più anni di vita, ma più anni di vita in salute.
Per approfondire le tematiche, al link la registrazione completa del webinar.


